Il principe Federico Cristiano di Sassonia adorava l’italia e coltivava l’amore per l’arte italiana. Il ragazzo, figlio del Principe Elettore Federico Augusto II, era affetto da una malattia degenerativa e per curarsi ha vissuto molto tempo in Italia, tra il 1738 e il 1740. In questo periodo ha raccolto oggetti preziosi in una collezione privata in mostra alla Grünes Gewölbe di Dresda, splendida testimonianza del legame che unisce l’Italia e la Sassonia da lunghissima data. Ma il sodalizio artistico che lega Dresda all’Italia è molto più profondo, ripercorriamolo qui!
Dresda e l’Italia, il sodalizio artistico in 10 tappe:
1- Il filosofo e letterato tedesco Johan Gottfried Herder definì Dresda “la Firenze tedesca”, paragonandola per la prima volta al capoluogo toscano nel 1802.
2- Il poeta tedesco Heinrich von Kleist definiva il cielo blu sopra Dresda “italico” nel 1801.
3- Il pittore italiano Bernardo Belotto, detto Canaletto, ritrae nel 1748 una delle vedute più celebri di Dresda.

4- La Frauenkirche dell’architetto George Bahr, realizzata fra il 1726 ed il 1743, pur essendo protestante, è ispirata alle cupole delle chiese italiane dell’epoca e all’architettura sacra fondata dal Brunelleschi e Michelangelo.

5- Il palazzo manieristico ed esotico di Pillnitz, il palazzo dello Zwinger con le sue fontane in stile toscano-romano, e tanti altri monumenti respirano aria italiana.

6- La “Madonna Sistina” di Raffaello Sanzio, con i suoi angioletti, ancora oggi è il quadro ambasciatore più conosciuto al mondo della pinacoteca “Gemäldegalerie Alte Meister” di Dresda.

7- L’ingresso della pinacoteca “Gemäldegalerie Alte Meister” disegnato dalll’Architetto Gottfried Semper è ispirato all’arco di Costantino a Roma, mentre il teatro Semperoper riprende la forma del Colosseo.

8- Il re Giovanni (1854-1873) di Sassonia tradusse la Divina Commedia: la sua traduzione critica in versi è considerata ancora oggi la più fedele in lingua tedesca.
9- Le ville e i palazzi signorili sulle colline sopra l’Elba sono in stile toscano e riprendono due elementi tipici dell’architettura fiorentina: la piccola torre quadrangolare e il giardino di pioppi (al posto dei cipressi).
10- Nell’epoca barocca anche altre città italiane hanno ispirato l’architettura di Dresda. Il re Augusto Il (1694-1733), detto il Forte, voleva fare di Dresda una seconda Venezia, e costruì palazzi lungo il fiume Elba che avrebbero dovuto ricordare il Canale Grande.
Credit foto di apertura: Sven Doering/DML